Guida al Mal di Testa: sintomi, cause e come si cura

Guida al Mal di Testa: sintomi, cause e come si cura

La cefalea o comunemente mal di testa può essere distinta in diverse tipologie a seconda del tipo di dolore e della frequenza con cui colpisce chi ne è afflitto:

I diversi tipi di Cefalee sono:
Cefalea Tensiva
Cefalea a Grappolo
Emicrania senza aura
Emicrania con aura

Le cefalee colpiscono una grande quantità di persone, circa 10 milioni di Italiani e sono divisibili in alcune grandi categorie; quella più frequente è la cefalea tensiva, cioè da tensione, da stress, da mancato rilassamento e colpisce circa il 45% della popolazione sia in forma molto sporadica, cioè da una volta a tre volte all’anno sia in forma più cronica.
Questa cefalea è poco debilitante perché non sempre richiede l’assunzione di farmaci ma spesso richiede semplicemente la modifica dello stile di vita che risulta inadeguato oppure la rimozione di stress ambientali, lavorativi o conflittualità più varie che non mancano nella vita di ciascuno di noi.

La seconda forma di cefalea, più importante della precedente è la così detta emicrania che colpisce il 13% della popolazione, quindi una fetta consistente, ed è assolutamente invalidante.
Questa forma colpisce prevalentemente le donne, possiamo dire che ogni tre donne colpite da emicrania abbiamo un solo uomo, mentre la cefalea tensiva, descritta in precedenza, le percentuali sono paritetiche.
Un attacco emicranico si presenta con un dolore più violento, pulsante, monolaterale e poi si irradia a tutta la testa;  il dolore può essere di tale violenza che il paziente tende a mettersi al buio, a letto, gli danno fastidio la luce, i rumori, i gli odori. Per questo è una malattia a tutti gli effetti, tanto che le assenze lavorative di questi soggetti possono diventare anche frequenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato era un report, il Global Burden of Disease Study (GBD) cioè un report sul peso globale di tutte le malattie che esistono e le cefalee che prima erano al diciannovesimo posto, tra tutte le malattie che noi conosciamo, sono salite al settimo posto. Questo perché soprattutto le cefalee tensive, le forme croniche, le cefalea da abuso di farmaci stanno aumentando esponenzialmente e diventando un problema sempre più impattante sulla salute pubblica.

L’ultima forma di cefalea è la temuta Cefalea a Grappolo che colpisce prevalentemente gli uomini e non è molto semplice da gestire perchè è  estremamente violenta, anche se per fortuna ogni attacco dura massimo tre ore. E’ tanto violento, che in Francia, nel secolo scorso, l’hanno ribattezzata la cefalea del suicidio, in quanto il paziente diventa iperattivo, quasi violento fisicamente, tanta è l’intensità del dolore. Solitamente, le crisi avvengono sempre nelle stesse ore nell’arco della giornata, fino a 8 al giorno, per un periodo di due / tre mesi poi scompaiono miracolosamente e non si presentano più fino all’anno successivo.

Qual’è la durata del dolore delle diverse forme di cefalee?

L’emicrania dura 72 ore: quindi da 4 ore a 3 giorni
La cefalea a grappolo dura da 15 minuti a 3 ore
La cefalea tensiva può durare fino a 7 giorni continuativamente

Quali sono le caratteristiche del dolore dei vari tipi di mal di testa?

La cefalea tensiva fa sentire al paziente come se avesse una cappa , perchè è tutta la testa coinvolta in una compressione.
L’emicrania invece è un dolore pulsante, che parte monolaterale ma che poi si estende a tutto il capo.
La cefalea a grappolo colpisce solamente ed esclusivamente sempre la stessa zona, intorno ad un occhio, con un dolore non pulsante ma lancinante, trafittivo, come se il paziente avesse una spada infilata dietro l’occhio e per questo è estremamente violenta ed estremamente debilitante.

Come si diagnostica il tipo di mal di testa?

Di solito, i pazienti che soffrono di mal di testa, vanno in farmacia e prendono quello che capita; chiedono al farmacista un antidolorifico tanto per calmare il dolore del momento ma come si fa a diagnosticare che una persona soffre davvero di emicrania, cefalea tensiva o emicrania a grappolo? Bisogna rivolgersi ad in un Centro Cefalee di un Ospedale.

Quando le giornate con mal di testa superano il fatidico numero di 3 per mese, quindi tre giorni al mese, questo deve essere un campanello d’allarme per far sì che il paziente si rivolga ad un esperto di un centro cefalee.
Ci sono delle linee guida che impongono la terapia di prevenzione, non più la terapia del singolo attacco, nel caso si superi questo limite (3 volte al mese) perché se non si fa niente e si continua ad automedicarsi, si entra nell’ automedicazione non consapevole e non corretta e si rischia di peggiorare la situazione perchè l’emicrania cronicizza negli anni ed aumenta sempre di più.
Aumenta anno dopo anno, finché gli stessi farmaci che il paziente prendeva nell’anno precedente, l’anno successivo risultano inefficaci; a quel punto, invece di aumentare la quantità di farmaci assunti (sbagliatissimo) bisogna fare una diagnosi precisa ed iniziare una prevenzione. La diagnosi è prevalentemente clinica e basata sull’esperienza dello specialista.

Molti pazienti e non solo, pensano che fare risonanze, TAC, Doppler e altre indagini possano aiutare nella diagnosi, invece servono solamente a scremare le rarissime forme, ma pericolosissime, di cefalea secondaria dovute a tumori cerebrali, a emorragie subaracnoidee.
In questi rari casi, l’esperienza del medico esperto aiuta a distinguerle e a chiedere in urgenza determinate analisi.

Cosa chiedere in farmacia per il mal di testa?

In assenza di una chiara diagnosi, il farmacista potrebbe fornire al paziente un farmaco con un principio attivo sbagliato per il tipo di dolore del paziente?

Va premesso che il ruolo del farmacista è ben definito, ed è quello di erogare, su richiesta del paziente, i farmaci da banco cioè i farmaci a base di antinfiammatori.
Mentre i farmaci etici, cioè i farmaci da prescrizione medica, devono essere segnalati al farmacista dopo la visita con l’esperto, la diagnosi e la prescrizione. A quel punto il farmacista può erogare al paziente un farmaco analgesico generico, ma se tutto ciò non funziona o il dolore diventa ricorrente nelle giornate, allora l’approccio dell’automedicazione non è più da seguire assolutamente.

Perchè viene il mal di testa?

Spesso il paziente, pensa che gli attacchi emicranici siano una conseguenza di qualcosa che ha fatto, mangiato troppo o bevuto quel bicchiere in più, dormito poco, come se ci fosse una relazione di causa effetto.
Purtroppo il primo posto dove cercare la causa degli attacchi di cefalea è all’interno della testa del paziente; se ha dei geni emicranici, cioè ha parenti, genitori o nonni emicranici, quindi una familiarità, perchè la genetica è decisiva per l’emicrania.
Se a questo si aggiunge uno stile di vita incongruo questo andrà a peggiorare le manifestazioni del mal di testa, ma non saranno la causa principale. Se ad esempio il paziente cambia i ritmi di vita e per esempio il sabato e la domenica si sveglia più tardi o la mattina si sveglia prima del solito, poi assume più alcolici va ad aggiungere elementi che possono scatenare delle crisi perchè va ricordato che oltre alle crisi naturali ci saranno quelle indotte da questi comportamenti.
Su tutti, sono due le abitudini fondamentali da rispettare: dormire sempre le stesse ore con addormentamento e risveglio alla stessa ora quindi non cambiare i ritmi di sonno e non fare digiuno perchè il digiuno scatena attacchi emicranici aggiuntivi.

Anche l’alimentazione è fondamentale, tante volte può essere una mangiata abbondante, il fumo eccessivo, aver esagerato con l’alcool ecc ecc Quindi le abitudini alimentari che vanno cambiate.

Quando si superano i 15 giorni per mese con uso di analgesici, allora si entra nell’ abuso di farmaci, in questi casi bisogna fare una settimana di disintossicazione dopo la quale si può cominciare la terapia di prevenzione e nei casi di emicrania cronica, funziona benissimo la tossina botulinica; nata molti anni fa con la medicina estetica ed ora applicata anche nell’emicrania cronica ed in altre situazioni.
Quindi la terapia preventiva va fatta anche a livello farmacologico.

Dopo questo passo, se nulla funziona e quindi c’è una ricaduta nell’abuso di farmaci di prevenzione e cominciano a non funzionare, allora c’è l’opportunità di impiantare dei neurostimolatori.

Che relazione c’è tra il cattivo tempo ed il mal di testa?

Il meteo è un altro fattore di innesco per le cefalee; il cambiamento della pressione barometrica crea una dilatazione dei vasi cerebrali e quindi provoca, in chi è emicranico, un attacco aggiuntivo e quindi è un altro fattore esterno, che in un soggetto sensibile geneticamente, facilita l’insorgere dell’emicrania.
Possiamo quasi dire che l’emicrania è quasi una sorta di barometro, infatti quando un emicranico sente che qualcosa non va, che sta per raggiungerlo un attacco, perché in realtà questa circolazione cerebrale annuncia per tempo, la variazione di pressione atmosferica e quindi il cambiamento meteorologico.

Ci sono dei segnali, piccoli o grandi, che possono far capire l’arrivo del mal di testa?

Assolutamente sì, ma bisogna essere molto accorti nell’individuarli. Ad esempio nell’emicrania senza Aura cioè nell’emicrania più comune, c’è lo sbadiglio.   Infatti, spesso il paziente prima del dolore comincia a sbadigliare; ma quanto è importante  individuare questo momento di inizio? Serve a prendere il farmaco specifico per l’emicrania, per tempo perché se si prende all’inizio si tronca l’attacco, se invece si prende più avanti ci vogliono due ore perchè faccia effetto , mentre se si prende all’apice, essendoci il vomito e la nausea, ormai è quasi inefficace.

Per cui quando una persona ha il mal di testa deve subito, immediatamente, prendere il farmaco prescritto dal medico per trattare il singolo attacco, contemporaneamente la terapia di prevenzione che sia la tossina botulinica o che siano altri farmaci permette di ridurre la frequenza e l’intensità delle varie crisi rendendo la vita di questi soggetti accettabile.

La caffeina può aiutare nel ridurre il mal di testa?

Se andassimo a verificare il contenuto dei più comuni analgesici che possiamo acquistare in farmacia senza prescrizione, la caffeina è contenuta in quantità importanti in molti di essi ma mai da sola.
Quindi il caffè preso all’inizio di un attacco di emicrania non fa niente per una cefalea tensiva o magari da un sollievo, perché essendo psicostimolante, aumenta il senso di vigilanza.

Come si deve affrontare la cefalea?

Se la cefalea si presenta per più di 3 giorni per mese bisogna recarsi da un esperto e fare una diagnosi di precisione, quindi iniziare con terapie di prevenzione.
Attualmente sono molto avanzati gli studi di stimolazione elettrica dell’emicrania, in questo caso soprattutto per pazienti che non possono prendere farmaci specifici per l’emicrania, una stimolazione elettrica sul collo e sul nervo vago può alleggerire fortemente le crisi emicraniche senza assumere farmaci.

Esiste la possibilità che una persona soffra per più di un tipo di cefalea?

Certamente, ad esempio è molto frequente la coesistenza dell’emicrania con la cefalea tensiva, ad esempio il paziente ha 1 o 2 crisi per  2-3 giorni poi rimane quella cappa, quel peso sulla testa, poi di nuovo un attacco emicranico e questo è un segno prognostico di previsione sfavorevole , spesso vuol dire che il paziente si sta avviando verso la cronicizzazione del mal di testa.

La cioccolata aiuta o peggior il mal di testa?

Molti anni fa si diceva che la cioccolata al latte faceva venire il mal di testa; recenti studi hanno dimostrato la cioccolata fondente è addirittura un antinfiammatorio, un antidolorifico e che 40 grammi al giorno fanno da prevenzione.
Quindi possiamo mangiare o non possiamo mangiare la cioccolata? Fa bene o fa male per il mal di testa?
La cioccolata è stata demonizzata dicendo che generava le cefalee per tanti anni….. in realtà è semplice un fattore esterno. Siccome nella cioccolata c’è la tiramina, se il paziente emicranico ne assume un’eccessiva quantità può favorire quel cerchio alla testa che si poi si trasforma in un attacco emicranico.   Analogamente è probabile che anche un non emicranico mangia 200 g di cioccolata alla sera per rilassarsi, il giorno dopo avrà un semplice cerchio alla testa.
Ma la cioccolata non c’entra nulla è un innesco ma non è la causa dell’ emicrania.

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Autore: Erica

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